Le Isole Egadi

Favignana, la grande farfalla

Favignana è l’isola maggiore che, un tempo, basava la sua economia sulle cave di tufo e sui prodotti legati alla pesca del tonno, la cui mattanza oggi è condotta occasionalmente.
Favignana, un'isola affascinante a forma di farfalla, alterna tratti rocciosi a tratti sabbiosi, tra le spiagge ricordiamo quella di Lido Burrone.
All’interno dell’isola, colonne di pietra con la loro imponenza si elevano come grattacieli, e sulla costa, a Cala Rossa e al Bue Marino (così detta perché un tempo abitata dalla foca monaca); ampi strapiombi di tufo, incisi in mille blocchi, arrivano a lambire il turchese del mare ed offrono splendidi contrasti cromatici. La cima del monte S. Caterina è poi un punto privilegiato da cui ammirare l’intero arcipelago.
Tramite strade, in parte asfaltate e in parte no, si possono raggiungere il Lido Burrone, la Cala Azzurra, la Cala Rossa, la Calamoni, la Cala Rotonda, la Grotta Perciata, la Cala Stornello protetta dai piccoli isolotti del Preveto (chi la sorvola in aereo, può notare la sorprendente forma di coniglio), Galera, e Galeotta, ed altre piccole spiaggette poco accessibili, raggiungibili solo in barca.
Vaste estensioni sono ricoperte da cardi, fichidindia, zabbare (agave) che con steli altissimi danno al paesaggio un fascino particolare, capperi, piante aromatiche: salvia, rosmarino, origano, timo ecc... .

Favignana
Levanzo

Levanzo

Isola immersa nel silenzio, dai profumi unici, colori forti e caldi del sole siciliano, Levanzo, l’antica Phorbantia (dal nome di una particolare spezia presente nel posto), si estende per un superficie di 6 km2, in cui si estende circa quattrocento specie di flora rupestre.
La presenza di una fitta ed intrigata macchia mediterranea ha costretto i forestali ad effettuare ripetuti interventi di forestazione, dando vita oggi alla creazione di un’area attrezzata che si trova a pochi passi dalla spiaggia di Cala Minnola, in un Demanio completamente immerso tra pini mediterranei, pini d’Aleppo, e pini marittimi la cui copertura molto fitta crea un ambiente fresco, adattissimo per chi, dopo aver preso il sole, vogliono consumare un pasto all' ombra o abbandonarsi ad un rilassante riposo.
Levanzo è la più piccola delle isole Egadi ed è il luogo perfetto non solo per chi ama il mare, ma anche per chi vuole dedicarsi al trekking, grazie alla presenza di numerosi sentieri percorribili a piedi che culminano nel Pizzo del Monaco (278 m) e si getta in mare formando coste rocciose tormentate, particolarmente belle nella parte sud-occidentale.
Attraversata da un'unica strada che la percorre da sud a nord, è un'isola idonea per chi ama la natura e la calma assoluta. Il paese è formato da un piccolo gruppo di case situate tutte attorno al porticciolo che dista circa 15 km da Trapani.
Non rinunciate alla visita della Grotta del Genovese, raggiungibile via terra o in barca, che conserva graffiti preistorici. Il giro dell’isola con la barca permette di raggiungere le numerose calette e di fare il bagno in un mare di un azzurro vivace.

Marettimo

Marettimo è l’isola più distante e la più selvaggia.
Le sue acque sono ricche di antri e grotte, per questo rappresentano il paradiso per gli appassionati di immersioni.
Un vero paradiso naturale, caratterizzato da una fitta vegetazione mediterranea, da numerosi paleoendemismi e da un susseguirsi di cime e strapiombi che calano a picco sul mare, da grotte d’abrasione marina: grotta del Cammello, Tuono, Pipa, Bombarda e Bombardella, il cui nome è stato dato per i boati che vi produce il moto ondoso, la Perciata (ricchissima di stalattiti), la grotta del Presepe, che con i suoi depositi calcarei ha creato figure che rappresentano la natività.
Il piccolo agglomerato urbano di Marettimo, conserva testimonianze della presenza romana e un castello del XVII sec., eretto sui resti di una torre d’avvistamento saracena.
Il piccolo centro abitato è un susseguirsi di case di pescatori racchiuse tra lo Scalo vecchio e quello nuovo.

Marettimo
Favignana

Risorse delle Egadi

Risorse storiche
Nell'isola si hanno tracce della presenza umana nelle Isole già nel paleolitico superiore, quando il territorio era probabilmente collegato alla terraferma. Dopo i Punici, furono i Romani ad avvicendarsi nella dominazione dell’arcipelago, a seguito della storica battaglia delle Egadi del 241 a.C. Gli Arabi lasciarono testimonianze del loro passaggio soprattutto a Favignana, per quanto riguarda l’assetto urbanistico dell'isola; mentre ai Normanni si attribuisce l’edificazione di diversi castelli (adibiti a prigioni poi dai Borboni). Alla fine del XVII sec. le isole divennero possedimento dei marchesi Pallavicini di Genova, che per primi avviarono lo sviluppo dell’agricoltura e quello della pesca del tonno. Questo processo fu potenziato dagli imprenditori Florio, che nel 1874 acquistarono l’arcipelago per più di due milioni di lire, edificando a Favignana preziose architetture.

Risorse archeologiche
A Levanzo, la Grotta del Genovese manifesta un notevole esempio di arte preistorica; si possono ammirare graffiti dell'età paleolitica, che rappresentano animali (tra essi spicca un cervo per la sua efficace resa del movimento) e tre figure umane (probabilmente in una danza magico-rituale), pitture rupestri in nero (del neolitico) con figure di uomini, idoli e animali. Nelle isole Egadi si potrebbe identificare l’isola delle Capre, di cui Omero parla nell’Odissea ma nessuna prova ne attesta la vericità.
A Favignana, nei pressi di Cala San Nicola, sono stati rinvenuti resti di una necropoli fenicia che probabilmente risalgono all'VIII secolo a.C.; mentre presso la Grotta del Pozzo e la Grotta della Ficara (sul monte di Santa Caterina) sono state trovate diverse iscrizioni puniche.
A Marettimo, ci si imbatte in un fortilizio romano in “opus reticulatum” (presumibilmente del I-III secolo d.C). e, accanto, la medievale chiesetta basiliana.

Risorse monumentali
A Favignana ci sono ben due edifici che risalgono al periodo normanno: il forte di Santa Caterina, sull’omonimo monte, ed il forte San Giacomo (oggi inaccessibile in quanto adibito a carcere). Nella piazza principale del paese domina la chiesa Matrice, costruita nel ‘700. Altre testimonianze si devono alla famiglia Florio: lo stabilimento della tonnara, il marfaraggio detto Camparia, il palazzo Florio in stile neogotico napoletano all’esterno, liberty all’interno, la chiesetta di Sant’Antonio, tutti ad opera di Damiani Almeyda. Lo stabilimento e la Camparia hanno un aspetto maestoso con i loro archi a sesto acuto e le volte che conferiscono loro il senso della sacralità del lavoro.
A Marettimo, il Castello spagnolo di Punta Troia domina il paese. A partire dal ‘700 l’edificio fu destinato a prigione politica (dove fu recluso il patriota Guglielmo Pepe), quindi le sue origini risalgono a prima del XVII secolo.

Isole Egadi

Le tradizioni
Le Egadi, e in particolar modo Favignana, sono spesso associate alla mattanza, ovvero alla pesca del tonno, un'attività spettacolare di grande scenografia, in cui fede, mito e ritualità si fondono insieme. La mattanza risale al periodo arabo e viene compiuta in primavera, quando i tonni, in pieno periodo di riproduzione, si lasciano trasportare dalla corrente e sono più facili da individuare.
Lo spettacolo oggi è aperto al pubblico. Nell’arcipelago delle Egadi il pesce, in particolare, il tonno,fa da padrone alle tradizioni enogastronomiche e viene cucinato in vari modi.
Viene utilizzato tutto: il seme del maschio viene chiamato lattume e cucinato per lo più come frittura; la bottarga invece deriva dalle uova della femmina e viene servita come antipasto a fettine condite con olio, o grattugiata sulla pasta; la ficazza è una sorta di salame di tonno fatto con le parti dorsali e residuali dell’animale, macinate, condite e conservate. Oltre al tonno, ovunque si può gustare del buon pesce fresco, insaporito con piante aromatiche come menta, timo e rosmarino. Una specialità è poi la pasta con i ricci dall’intenso sapore di mare difficili da dimenticare una volta mangiate.

Spettacoli, iniziative, eventi
Negli ultimi anni, le Isole Egadi sono un vero e proprio scenario ideale per manifestazioni e regate veliche. Ad esempio, nel mese di aprile, a Favignana, si svolge la Sagra della "Cassatella", tipico dolce del trapanese composto da una sfoglia fritta ripiena di ricotta zuccherata. Sagre e convegni sono affidati all’Amministrazione locale che organizza tutto il programma annuale.

Risorse, svago, sport
La maggior parte delle attività che si possono svolgere nell’arcipelago sono collegate al mare. Diversi centri di diving organizzano escursioni subacquee in gruppo, ma è anche possibile partecipare a tour organizzati in barca consentendo così di raggiungere più facilmente gli antri più inesplorati e di addentrarsi nelle grotte.
A Marettimo, i sentieri che salgono sulla montagna offrono splendidi panorami e possono essere attraversati a dorso di asini con l’ausilio di una guida.

Fede, legami, relazioni
A Marettimo, tra il 18 e il 19 Marzo, si può assistere ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe, patrono del paese. Nei giorni precedenti gli abitanti allestiscono piccoli altari nelle loro case e l’Isola si riempie di fedeli e visitatori. Nel primo giorno vengono accesi tre falò che rappresentano la Sacra Famiglia, le vie del paese si animano con banda musicale. Il 19 marzo si svolge in piazza un pranzo a cui partecipa tutto il paese: ornano una tavola sul palco che ospita tre personaggi che rappresentano la Sacra Famiglia. In questa occasione vengono anche preparati dolci tipici, come la cubbaita e le cassatelle. Nel pomeriggio, la statua del Santo viene portato in processione. Anche a Levanzo e a Favignana il Santo viene festeggiato; con minor fastosità che a Marettimo, si organizzano processioni e la distribuzione di caratteristici pani decorati a mano e benedetti.

Risorse didattiche/scientifiche
A Favignana, merita una visita il piccolo Antiquarium, con sede nel Palazzo Florio, che conserva diversi reperti archeologici rinvenuti nei fondali. Troverete ancore e antiche anfore provenienti da navi naufragate nel mare delle Egadi, che testimoniano il passaggio dei Punici e dei Romani. Un oggetto particolarmente prezioso custodito nel Museo è un fiasco di peltro ermeticamente chiuso e contenente vino ancora intatto che risale al XV secolo. Pannelli e plastici si preoccupano di ricostruire la complessa storia che ha attraversato l’arcipelago.